Storia

La casa funeraria

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La Casa Funeraria o Funeral Home, eredità del mondo anglosassone, arriva in Italia favorita da un mutamento progressivo della coscienza collettiva.

I primi a farne richiesta sono state le persone atee e agnostiche, che alla mancanza di un dio rispondono con la pienezza del rispetto per la memoria del caro estinto.

Dopo le prime esperienze avviate dai Comuni - con il riutilizzo di spazi in disuso - e dai cimiteri, le Funeral Homes diventano una realtà diffusa ad opera di soggetti privati e pubblici che intuiscono la necessità e l’urgenza di creare ambiti personalizzati per il commiato.

A favorire la proliferazione delle Case Funerarie anche il sopravvenuto regolamento regionale in materia di polizia mortuaria che, per motivi di igiene e sicurezza, sposta la veglia del defunto dalla chiese alla camere del commiato.

Anche la Casa Funeraria nasce in questo contesto laico e multiconfessionale, diventando un tassello importante del nuovo tessuto urbano.

Attraverso un processo di riqualificazione, i magazzini di una ex fabbrica di trattori viene promossa a struttura sostenibile ed accogliente per chi affronta il più difficile dei momenti della vita.